Il ministero della Difesa comunica la scoperta di 132 persone morte con segni di tortura.
Una nuova strage e un nuovo eccidio in un’altra città ucraina. A Makariv i soccorritori hanno trovato 132 corpi con chiari segni di tortura. La città nella regione di Kiev è stata liberata da pochi giorni dai soldati russi e sono da poco iniziati i soccorsi. A comunicare la notizia del ritrovamento delle 132 persone prima torturate e poi uccise è il ministero della Difesa ucraino.
Secondo quanto riporta il ministero si tratta di un ritrovamento «un nuovo e mostruoso crimine di guerra». Di queste 132 vittime aveva dato notizia anche il sindaco Toka mentre i soccorritori stanno continuando a cercare tra le macerie. La città di Makariv infatti è semi distrutta e potrebbero esserci altri corpi sotto le macerie provocate dai bombardamenti dell’esercito russo. “Mentre i soccorritori ucraini avanzano nel territorio liberato dagli occupanti russi, vengono scoperti nuovi mostruosi crimini di guerra”, ha scritto si Twitter il ministero.
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Altri crimini di guerra nella città di Makariv
Ai crimini di Bucha, Borodyanka e Kramatorsk si aggiungono quelli di Makariv appena scoperti dalle autorità ucraine. Davanti a queste nuove scoperte anche il presidente Zelensky ammette di non riuscire più a piangere ma solo ad odiare. “Sì, provo odio verso la Russia, verso i soldati russi. Quando vedo queste immagini davanti ai miei occhi, bambini assassinati senza gambe, senza braccia. È un risentimento, è terribile” ha dichiarato in un’intervista il presidente ucraino.
Ma il governo dell’Ucraina non si arrende. Il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba annuncia la creazione di “un archivio online per documentare i crimini di guerra della Russia“. Ci sono prove sufficienti con queste scoperte come aveva annunciato anche il procuratore generale. Anche da parte della Nato e dell’Ue c’è pieno sostegno a processare i responsabili di questi crimini. “Le prove raccolte delle atrocità commesse dall’esercito russo in Ucraina garantiranno che questi criminali di guerra non sfuggano alla giustizia“, ha aggiunto il ministro Kuleba.